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Le automobili

Giacomo Puccini era attratto dalla velocità e dal fascino della modernità. Acquistò la prima automobile, una De Dion-Buton 5CV, nel luglio del 1901, suscitando ammirazione e stupore per le strade della Versilia. In quell’anno infatti circolavano in Italia solo 917 autoveicoli, uno ogni 37 mila abitanti.

 

Il suo secondo automezzo fu una Clément Bayard, un acquisto per certi versi sfortunato, perché nella notte del 25 febbraio 1903, ritornando a Torre del Lago da Lucca, con la moglie Elvira, il figlio Antonio e l’autista, a causa di una strada sterrata, la Clément precipitò in fosso. Il compositore riportò una grave frattura alla tibia, l’autista si fratturò il femore, mentre la moglie e il figlio rimasero, per fortuna, illesi.

 

Nel 1905 acquistò una Sizaire Nadin bianca e nel 1906 gli venne rilasciata la patente Le “Permis de Libre circulation Internationale”  dal Touring Club Italiano.

 

Il suo garage si ampliò poi con un’Ansaldo Pf-1va (1906), l’Isotta Fraschini An 20/30hp (1909), alcune FIAT (tra il 1909 e il 1919) e la Lancia Trikappa (8 cilindri per una velocità massima di 130 km/h, una vera auto di lusso del 1922).

 

La sua ultima auto fu una Lancia Lambda, con cui compì il suo ultimo viaggio: era il 4 novembre del 1924 quando si recò alla stazione di Pisa per prendere il treno che lo portò a Bruxelles. Qui fu sottoposto all’operazione per cercare di rimuovere il tumore alla gola che gli risultò invece fatale.

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