Il villino è particolarmente significativo in quanto il progettista lo realizza per se stesso. È da sottolineare inoltre che il Caprotti è un ingegnere industriale, per cui si dedicò soltanto episodicamente all'architettura e in ogni caso esclusivamente per i propri familiari. Le sue realizzazioni, oltre al villino, sono la rimessa per il suocero nel giardino della villa Martinelli, la villa per i cugini Giomi sulla via Civitali e la fattoria con "stalle modello per l'allevamento dei bovini" nella tenuta paterna della villa di Farneta.
Arturo Caprotti (Moscazzano, Cremona, 1881-Milano 1938) nel 1904 si laurea in ingegneria industriale al Politecnico di Torino e si dedica principalmente a studi di termodinamica e termotecnica realizzando il sistema di distribuzione di vapore a valvole, che porta il suo nome e che fu largamente utilizzato, in Italia, negli Stati Uniti, in India, in Egitto, in Inghilterra e in altri paesi europei su locomotive e piroscafi. Il suo nome è legato anche ad altri brevetti, come una motrice a vapore policilindrica ultraveloce, una macchina battipalo per il mare e altri sistemi da applicare alle macchine termiche. La professione di "architetto" fu quindi un episodio abbastanza marginale dei suoi interessi, ma proprio per questo significativo in quanto per lui non si trattava di un'occupazione abituale, bensì di un esercizio al quale applicarsi con singolare dedizione.
Per la sua attività ottenne molte onorificenze, tra cui la medaglia d'oro della Institution of Locomotive Engineers di Londra, e la medaglia d'oro del Sindacato degli Ingegneri della Provincia di Lucca fatta realizzare da Francesco Petroni nel 1927.
(fonte: Lorenza Caprotti - Centro Studi Cultura Eclettica Liberty e Déco)