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Informazioni

Stagione consigliata: Tutta la stagione
Contatti: Museo nazionale di Villa Guinigi
Epoca: V secolo a.C.; III-II secolo a.C.
Frazione / Località: Lucca
Comprensorio: Piana di Lucca
           
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La media valle del Serchio, nella parte terminale, prima di aprirsi nell'ampia piana lucchese dove il fiume rallenta il suo corso, si restringe nella gola di Ponte a Moriano, racchiusa ad est dal massiccio delle Pizzorne e ad ovest dalle colline del Morianese, estreme propaggini della catena apuana.
L'interesse archeologico del territorio di Ponte a Moriano è noto dai numerosi ritrovamenti, che si sono susseguiti fin dalla fine del XIX secolo. Avvenuti a più riprese e in circostanze del tutto occasionali, tali rinvenimenti evidenziano comunque la lunga frequentazione antica del sito, certamente importante quale punto di passaggio obbligato lungo il percorso fluviale.
Nel 1890, in occasione dei lavori per la costruzione della ferrovia, venne alla luce un sepolcreto, del quale oggi si conservano alcuni dei numerosi oggetti allora recuperati e, in seguito, parzialmente dispersi. Due bronzetti etruschi furono rinvenuti nel 1925, in prossimità della chiesa di S. Gimignano. Nel 1971, sempre in località S. Gimignano, vennero nuovamente alla luce oggetti pertinenti ad una o più sepolture.
(testo di SUSANNA BIANCHINI)
Ponte a Moriano
Resti non visibili; i reperti sono esposti nel Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca.
I due bronzetti, rinvenuti nel 1925 insieme ad un grande ciottolo con segni graffiti di dubbia interpretazione, rappresentano una divinità maschile con elmo e corazza ed una figura femminile ammantata. Risalenti al V secolo a.C. e di evidente carattere votivo, documentano l'esistenza, presso Ponte a Moriano, di un luogo di culto etrusco, probabilmente connesso con il percorso che, seguendo la valle del Serchio, raggiungeva i passi appenninici e l'area etrusca padana. Non è improbabile che in questo periodo, in cui altri piccoli abitati etruschi nella media e alta valle del Serchio (Buca di Castelvenere) segnano le tappe degli itinerari transappenninici, un insediamento sorgesse anche a Ponte a Moriano, punto nodale di collegamento, attraverso la piana lucchese, con i centri etruschi di Pisa e Volterra.
Un'occupazione etrusca è certamente documentata in epoca successiva, in un quadro di popolamento completamente mutato dall'occupazione ligure delle aree montane della valle del Serchio (Monte Pisone; Colle delle Carbonaie; Castelvecchio Pascoli; Pietra Pertusa).
I rinvenimenti degli anni '70, databili tra la fine del IV e il III secolo a.C., costituiscono un insieme omogeneo di oggetti, pertinente forse ad un'unica tomba, maschile e piuttosto ricca: accanto alla ceramica a vernice nera è infatti presente anche vasellame in bronzo, un coltello e una punta di lancia in ferro. Di particolare interesse sono tre coppe in ceramica a vernice nera, ciascuna con un'iscrizione in caratteri etruschi, graffita all'esterno, che riporta il nome famigliare percna, in riferimento al proprietario.
Ceramiche a vernice nera databili nel III secolo a.C., oltre ad un cippo a clava di carattere funerario, compaiono anche tra i materiali rinvenuti alla fine dell'800, a conferma della presenza presso Ponte a Moriano di un abitato etrusco. In questa epoca, l'insediamento, che segna il confine settentrionale dell'area di penetrazione etrusca, doveva avere un ruolo importante, non solo per il controllo e la difesa, ma anche quale luogo di scambio con i Liguri Apuani, che, a loro volta, lo potevano controllare dall'abitato di altura di Pietra Pertusa.
Una parte dei reperti recuperati nel 1890 è invece databile nel II secolo a.C., subito dopo la fondazione coloniale di Lucca, e presenta notevoli analogie con la piccola necropoli ligure di Marlia: oltre al tipo di cinerario, costituito da un'olla d'impasto coperta da una coppa a vernice nera, è documentato anche lo stesso particolare costume funerario, con deposizione entro anfora tagliata a metà. È possibile quindi che, nel riordinamento romano del territorio, un piccolo gruppo di Liguri, ormai pacificato, sia stato insediato presso Ponte a Moriano, ai margini della pianura colonizzata e a presidio del percorso fluviale.
  • MAGGIANI A., Pisa, Spina, ed un passo controverso dello Pseudo Scilace, in La Romagna fra VI e IV secolo a.C., Bologna 1987
  • CIAMPOLTRINI G., Aspetti dell'insediamento etrusco nella valle del Serchio: il V sec. a.C., in "Studi Etruschi" LIX, 1994
  • CIAMPOLTRINI G., ZECCHINI M., Un insediamento etrusco di età ellenistica sul versante lucchese, in Paribeni E. (a cura di), Etruscorum ante quam ligurum. La Versilia tra VII e III sec. a.C., Pontedera 1990.
  • MAGGIANI A, Ager Lucensis: Ponte a Moriano, in Studi Etruschi 41, 1973
  • CIAMPOLTRINI G., I cippi funerari della bassa e media Valdera, in Prospettiva 21, 1980

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