L'insediamento più antico (fine VI - V sec. a.C.) venne impiantato su un versante della collina regolarizzato con tagli e livellamenti artificiali della roccia scistosa di base. Le abitazioni dovevano essere semplici capanne con struttura lignea e rivestimento di argilla impastata con pietrisco. Tra i reperti recuperati, sono presenti frammenti ceramici con brevi iscrizioni in caratteri etruschi, indizio di una certa diffusione della scrittura che, in questa epoca, nell'area lucchese, pare caratterizzare solo gli insediamenti di altura. Secondo un'ipotesi suggestiva, questi abitati, situati in posizione eminente, avevano forse funzione amministrativa e di controllo sugli insediamenti agricoli di pianura. Con la crisi ecologica che, nella seconda metà del V secolo a.C., travolge tutto il popolamento etrusco della piana lucchese, scompaiono infatti anche gli abitati d'altura come Romito di Pozzuolo.
Agli inizi del III secolo a.C., con un'ampia opera di livellamento, il sito venne nuovamente occupato. Le abitazioni erano realizzate ancora con legno e argilla impastata, ma nelle coperture comincia a diffondersi anche l'uso di laterizi.
Di notevole interesse è il ritrovamento di un tesoretto di otto monete d'argento che furono perdute, o deliberatamente nascoste, nell'abitato: tre esemplari con la raffigurazione dell'ippocampo che nuota tra delfini, e quattro con la raffigurazione del cigno, che potrebbe alludere alle lagune costiere. È molto probabile che si tratti della monetazione etrusca della città di Pisa, sia per i soggetti marini rappresentati, che ben si addicono ad un importante centro portuale, sia per l'area di diffusione che, accanto a Romito di Pozzuolo vede l'insediamento di Bora dei Frati in Versilia .
Tra i numerosi reperti ceramici recuperati nello scavo, è presente vasellame da tavola a vernice nera, di produzione romano-laziale ed etrusca; ceramiche fini "grige", anch'esse destinate agli usi della mensa, ampiamente diffuse e probabilmente prodotte in area pisana; ceramiche da cucina d'impasto grossolano (olle, bacini, coperchi e contenitori da dispensa).
Anfore vinarie etrusche e massaliote, caratteristici bacini prodotti in Etruria meridionale e frammenti di macine in pietra vulcanica, testimoniano, insieme alla ceramica a vernice nera d'importazione, il pieno inserimento di Romito di Pozzuolo nella rete dei traffici marittimi fiorenti nella prima metà del III secolo a.C., evidenziando la funzione commerciale, forse prevalente, dell'abitato.
Le cause dell'abbandono, probabilmente poco prima della metà del III secolo a.C., restano incerte, ma è possibile che vi abbiano influito sia eventi connessi con la prima guerra punica (264-241 a.C.), sia l'arrivo delle popolazioni liguri nella valle del Serchio.