La tomba a cassetta era formata da sei lastre di pietra. Le ceneri dei defunti erano conservate entro due olle in bucchero cui facevano da coperchio due coppe decorate da rosette impresse. Accompagnavano i cinerari due vasi in bucchero (una oinochoe e un kantharos), due punte di lancia in ferro e due specilli in bronzo. Il cippo a clava, rinvenuto nelle vicinanze, segnalava verosimilmente la tomba a cassetta o un gruppo di tombe. Il segnacolo, realizzato in marmo bianco apuano, è costituito da un fusto tronco conico dotato alla base di un bulbo per l'infissione nel terreno. Misura complessivamente quasi tre metri ed è il più alto tra quelli rinvenuti in Versilia.
La sepoltura entro cassetta litica attesta la permanenza di un antico rituale (età del Ferro), mentre il cippo a clava e il corredo della tomba, databili tra la fine del VII e l'inizio del VI secolo a.C., appartengono alla cultura etrusca. I vasi in bucchero nelle forme per versare e bere vino, sono prodotti nella città etrusca di Pisa e indicano l'adozione della moda del banchetto da parte della comunità locale. Le lance, infine, segnalano la sepoltura di un guerriero, di un personaggio cioè appartenente alla classe degli aristocratici.