Nel 1861, durante i lavori di costruzione della linea ferroviaria Genova-Roma, fu individuata una necropoli situata allo sbocco a valle del torrente Baccatoio. Dello scavo rimangono oggi solo la descrizione dei corredi e due tavole di disegni realizzati dall'erudito Salvatore Bongi, testimone oculare del recupero, mentre i materiali risultano dispersi. La necropoli comprendeva oltre cinquanta tombe a cassetta, contenenti il cinerario e oggetti di corredo. Il cinerario, a corpo sferico su piede e con alto collo, trova strette analogie con quelli rinvenuti nella necropoli ligure di Chiavari. Anche i bronzi dei corredi, quali armille a filo ritorto e di verga aperta, catenelle multiple con pendenti piriformi, rasoi lunati, mostrano notevoli affinità con i corredi di Chiavari.
Non resta traccia dell'insediamento a cui l'area sepolcrale è riferibile. La necropoli sembra esaurirsi entro la fine del VII secolo a.C., quando nel territorio si fanno sempre più sensibili le manifestazioni di acculturazione in senso etrusco