La statua-stele detta Minucciano III, ricavata da una lastra alta circa un metro e mezzo, appartiene ad un gruppo di tre statue, tipologicamente simili, rinvenute nell'area del Santuario della Madonna del Soccorso.
La testa è caratterizzata da una grande espansione laterale ("a cappello di carabiniere") e il collo, largo e corto, è distinto dal corpo. Il volto e le braccia leggermente piegate sono rappresentati a bassorilievo in maniera stilizzata sulla faccia anteriore della lastra. Alcuni oggetti connotano la figura come maschile. L'ascia (simile a quella con manico in legno e lama di rame dell'uomo di Similaun, dell'inizio dell'età del Rame) e il pugnale, con pomo semicircolare e lama triangolare, conosciuto in esempi reali di metallo, sono elementi utili per la datazione nella piena età del Rame (tra 2900/2800 e 2400 a.C.) o eventualmente all'inizio dell'età del Bronzo.
Rispetto al gruppo di oltre sessanta statue-stele della Lunigiana, tutte pervenute senza dati sul contesto di appartenenza, la Minucciano III si distingue perché dopo il rinvenimento è stato intrapreso uno scavo archeologico (1971). Questo ha evidenziato l'abbandono del sito nell'età del Ferro avanzata, quando uno spesso dilavamento da monte ricopre completamente la statua abbattuta.
Il suo innalzamento risale perciò ad un'epoca precedente che può essere posta nel tardo Eneolitico/inizio del Bronzo Antico, per le armi rappresentate sulla statua. La frequentazione del sito, dove le statue costituivano probabilmente un allineamento, perdura nel corso dell'età del Bronzo, segnalata da molti frammenti di vasellame, e può essere messa in relazione con percorsi e villaggi di questo periodo ubicati nelle vicinanze (ad esempio presso la pieve di S. Lorenzo a Minucciano).