L'insediamento dell'età del Bronzo sembra interessare principalmente la vetta più bassa del rilievo e l'area circostante; un piccolo sondaggio, effettuato nel 1984 sul versante nord-occidentale, ha permesso di individuare uno strato di frequentazione ricco di carboni, relativo probabilmente ad un'abitazione precaria, capanna o tenda. I reperti ceramici recuperati, principalmente olle e scodelle carenate, sono riferibili ad una fase avanzata dell'età del Bronzo Finale.
Una campagna di scavo, effettuata sempre nel 1984, sul versante settentrionale della Capriola (area di scavo A), ha invece individuato un accumulo (3) formato dai resti, ormai disfatti, di un insediamento ligure, situato forse sulla vetta più alta del rilievo. Oltre a pochi reperti ceramici ancora dell'età del Bronzo Finale, sono stati recuperati frammenti di ceramica a vernice nera, di vasellame fine (coppe e brocche) di produzione ligure, di ceramiche d'impasto per la cucina e di anfore vinarie. Altri due piccoli nuclei abitativi (aree 1 e 2), probabilmente semplici capanne realizzate con materiale deperibile, si trovavano anche sul versante meridionale del monte.
Particolarmente abbondanti, tra i reperti, sono i frammenti di anfore databili tra il III e il II secolo a.C., prevalenti anche sulle ceramiche d'impasto, che evidenziano quanto fosse ormai diffuso il consumo di vino tra i Liguri Apuani. Le anfore vinarie, che potevano anche essere riutilizzate come contenitori per l'immagazzinamento di altre derrate alimentari, caratterizzano infatti tutti gli insediamenti liguri di questo periodo.
La fine dell'abitato sul Monte Capriola è certamente dovuto agli eventi del guerra romano-ligure: dopo i decenni iniziali del II secolo a.C., i Liguri scompaiono completamente dalla Garfagnana, sconfitti e probabilmente costretti ad abbandonare la propria terra con la deportazione di massa del 180 a.C. tramandataci dalle fonti antiche.