Attestata fin dall'VIII secolo, col titolo di S. Maria e S. Pietro, quando fu edificata come oratorio da un nobile longobardo, la chiesa risulta tra quelle dipendenti dalla Pieve di Castello (Piazza al Serchio), pertinente alla diocesi di Luni nel privilegio del 1154 e nelle "Decime" del 1298, ma è stata completamente rimaneggiata in epoca successiva. La facciata in pietra riusa probabilmente le bozze della costruzione tardo-medievale ma accoglie un portale in arenaria del 1784, anni cui risale l'acquisizione di un bel corredo di argenteria del lucchese Ottavio Nuti. All'interno un raro ciborio a pianta centrale in legno dorato e due altari pure in legno attestano un arricchimento degli arredi tra XVI e XVII secolo, mentre il precedente ci ha lasciato, collocata nel presbiterio, una tavola raffigurante i santi Antonio da Padova e Pietro e i santi Giovanni Evangelista e Domenico che include una Madonna col Bambino in marmo, opera di Pietro da Talada, più noto con la denominazione di Maestro di Borsigliana. Il complesso nel suo insieme, risalente alla seconda metà del Quattrocento, è una delle testimonianze più interessanti di una cultura appenninica che ripropone i moduli del Gotico internazionale. La chiesa è entrata in diocesi di Lucca solo nel recente riassetto dei confini diocesani del 1992, provenendo non da quella di Luni ma dalla diocesi di Massa cui era stata devoluta nel 1822, all'atto della costituzione di questa, assieme alle altre della Garfagnana Estense. Il Registro dei Battesimi data a partire dal 1559. Nella comunità è attiva la Confraternita del SS. Sacramento. Nel territorio è presente l'Oratorio dello Spirito Santo in Casatico.