Ricordata come chiesa nel 757, compare con il titolo di nel pieve già nel 926, quando è definita specificatamente chiesa battesimale.
Nota con il nome di S. Paolo in Gurgite, sorgeva in una zona tra le più paludose del territorio, lungo l'ansa dell'Auser tra Capannori e Toringo, indicata appunto per tutto il Medioevo dal toponimo "Gurgite". Il piviere di cui era capo si consolida nel X secolo e rimane sostanzialmente inalterato fino al 1260, quando risulta avere sotto di sé sette chiese. L'edificio attuale mantiene in parte l'impianto derivante da una ristrutturazione del XII secolo: quasi inalterata è la facciata (salvo l'aggiunta del portico, coperto nel 1698) conclusa da una loggetta di maestranza affine a Biduino. L'impianto a croce latina e l'ampio transetto si devono invece a modificazioni successive: sono tuttavia leggibili resti di muratura medievale nei fianchi e nel transetto (dovuto peraltro ad una diversa fase costruttiva). La costruzione dell'attuale tribuna, completata nel 1668, comportò la distruzione della parte absidale. Allo stesso secolo risale la risistemazione dell'interno. Tra le opere d'arte conservatevi spiccano due tavole di Agostino Marti con gli Evangelisti Andrea e Giovanni. Presso l'altare del fianco sinistro si trova invece uno Sposalizio della Vergine di Pier Filippo Mannucci, figlio del più celebre Gaspare, attivo in questa zona nella prima metà del Seicento. Da segnalare infine due tele collocate nel presbiterio datate 1690 raffiguranti l'Apparizione del Volto Santo e l'Assunzione della Vergine, interessanti, più che per la loro qualità, invero assai modesta, per il loro legame con la storia religiosa del luogo, dato che raffigurano in adorazione della Vergine e del Volto Santo i santi titolari delle chiese che facevano capo a Pieve S. Paolo.