Un edificio sacro, di piccole dimensioni e a navata unica, è attestato nella zona già nell'VIII secolo: esso fu incorporato nella nuova struttura a tre navate e con una nuova abside, realizzata nel XII secolo. Tale successione di fasi è testimoniata in facciata dove, nel portale centrale è reimpiegato come capitello di stipite un pezzo di carattere altomedievale. Nell'"Estimo" del 1260 la chiesa di S. Andrea compare come suffraganea del piccolo piviere di Vicopelago, assieme ad un Monastero di S. Maria, anch'esso detto in Gattaiola, e a S. Andrea di Pozzuolo. La chiesa, è stata sottoposta nei primi anni del Novecento a un restauro che ha eliminato ogni traccia dell'assetto assunto nel XVII secolo in seguito a un importante intervento di ristrutturazione che ne aveva ridisegnato soprattutto l'interno. Vi si conservano però alcune opere risalenti per l'appunto a quella ristrutturazione: in particolare un dipinto in cui è rappresentata l'Adorazione del Santissimo Sacramento, un'opera che Pietro Paolini eseguì su commissione del fratello Michelangelo rettore della chiesa e che testimonia sia nella raffigurazione di due santi di recente canonizzazione, San Carlo Borromeo e San Felice da Cantalice, sia nell'impianto della composizione, la partecipazione della committenza locale alle nuove istanze della dilagante controriforma. All'altare era unita la Compagnia omonima. Analogamente all'altare del Rosario, che pure conserva il dipinto seicentesco, era attiva una compagnia fondata nel 1633. La chiesa riconosce l'anniversario della sua consacrazione nel 7 febbraio: secondo l'estensore della "Visita Pastorale" del 1932, tale evento si sarebbe verificato nell'anno 1202, Vescovo Guido III.