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Il Museo Storico della Liberazione fu inaugurato il 9 aprile del 1989, per iniziativa di un'Assemblea formata dai soci dell'Associazione Toscana Volontari della Libertà e dai soci del Centro Educazione Democratica, aderenti alla Federazione Italiana Volontari della Libertà.
Il Museo è unico nel suo genere in quanto segue le vicende dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica Italiana relative al periodo bellico 1940-1945. Conserva cimeli, fotografie, cartine, uniformi della guerra, e una particolare sezione è dedicata alle urne contenenti la terra dei cimiteri militari d'Italia e dei luoghi italiani dove furono compiuti eccidi nazisti.
Il Museo è dotato di una biblioteca dove sono conservati oltre 2000 volumi. Oggi il Museo è gestito dall'Associazione amici del Museo della Liberazione che raccoglie l'Associazione Toscana Volontari della Libertà e tutte le altre realtà storiche. Presidente è il Col. Fausto Viola. Direttore scientifico del Museo è lo storico Andrea Giannasi. CHIUSO IN ATTESA DI RISTRUTTURAZIONE
Il Museo occupa otto locali. Nell'atrio si possono trovare le urne che raccolgono la terre dei campi di concentramento e dei luoghi dove furono compiute stragi nazifasciste. Tra queste Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto, le Fosse Ardeatine. La prima sala è dedicata alla Resistenza con particolare attenzione al Clero con la manica e le bende intrise del sangue di Don Aldo Mei. La seconda sala è intitolata alla Guerra degli italiani con particolare attenzione agli alpini. Con l'Armir in Unione Sovietica scomparvero quasi 1000 giovani della provincia di Lucca.
Nella terza sala si trovano alcuni manichini che ricostruiscono uomini e donne in guerra e offre la visione delle armi usate nel conflitto. La quarta sala è quella dove è riprodotto il Campo di Concentramento di Colle di Compito. La quinta sala – la più grande – ospita i fanti della Buffalo e quelli della FEB (brasiliani) con numerose vetrine all'interno delle quali è conservata la storia di quei mesi.
Infine la sesta sala mostra il contributo fornito dai cittadini lucchesi alla liberazione del territorio della provincia di Lucca.
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