L'uso di lavorare il gesso ebbe origine a Coreglia probabilmente tra il XVI e il XVII secolo, da allora questa attività acquistò sempre maggior importanza fino a divenire la principale occupazione della popolazione locale. Il corredo necessario per la produzione di manufatti in gesso era estremamente povero e leggero e ben si adattò all'emigrazione di massa dei figurinai verificatasi dal Settecento in poi nella Media Valle del Serchio. I figurinai o figuristi erano infatti quegli artigiani che, recandosi spesso a piedi da una città all'altra o da uno stato all'altro, vendevano le figurine che avevano fabbricato di notte nei loro provvisori laboratori. Per testimoniare il significato da essi rappresentato sia sul piano economico-sociale che culturale, fu istituito a Coreglia nel 1975 un museo di un migliaio di esemplari di gesso prodotti dai più esperti formatori che si dedicarono a quest'attività tra il XVIII ed il XX secolo. Parte delle opere presenti furono prodotte dagli allievi della Scuola di disegno e plastica, un´istituzione creata nel 1883 per fornire un patrimonio culturale di base a coloro che emigravano per esercitare il mestiere di figurinai. L'ideatore, il cav. Carlo Vanni, che faceva parte di una famiglia di figuristi - imprenditori, scelse come primi insegnanti della nascente scuola due importanti figuristi: Giocondo Molinari e Nicolao Mazzotti, di cui sono esposte varie opere. Carlo Vanni stabilitosi a Vienna donò il palazzo di cui è sede il museo.