Tra il 1960 e il 1970, Don Luigi Pellegrini raccolse materiale per presentare una mostra che testimoniasse, attraverso oltre 4000 oggetti esposti, la civiltà rurale ormai quasi completamente scomparsa. Il successo ottenuto dall´esposizione permise, parallelamente ai lavori di restauro dell'Ospizio, a cura della Soprintendenza di Pisa, l'apertura di altre sale.
Di particolare interesse per la loro unicità sono in alcune sale come: la sala della filatura e tessitura, con grandi telai manuali e campioni di tessuti; la bottega del ciabattino con la ricostruzione del vecchio ambiente di lavoro di un artigiano del vicino paese di Chiozza; l'officina del fabbro; la bottega del falegname, tutte con gli antichi strumenti di lavoro. La preparazione delle candele di cera da illuminazione domestica e per uso devozionale nelle chiese, è documentata con la ricostruzione di un laboratorio artigiano dotato del corredo di utensili e di ingegnose macchine di difficile reperimento.
Nel 1984 è stata donata all'Amministrazione provinciale di Lucca che ne cura la gestione promuovendone la valorizzazione e l'attività scientifica.