La casa situata sul Colle di Caprona fu costruita nella metà del 1700 dai Cardosi-Carrara come villa di campagna. L'acquisto della proprietà venne realizzato in parte con la vendita di cinque medaglie d'oro vinte dal Pascoli nella gara di poesia latina di Amsterdam, e il poeta affermava scherzosamente che la casa era diventata sua con l'aiuto di Orazio e Virgilio. Nella quiete del suo studio, circondato dagli affetti più cari e lontano dagli impegni accademici, il poeta coltivò qui il suo amore per la lingua e poesia latina. La casa composta da sette stanze disposte su tre piani, conserva la struttura, gli arredi e la disposizione che aveva alla morte del Poeta. Nello studio al primo piano sono conservati i suoi libri: la biblioteca del poeta con 12.000 volumi, consultabile su richiesta, e l'archivio posto al piano terra in cui sono custoditi i manoscritti e la raccolta di giornali fino al 1935. E' uno degli archivi più ricchi d'Italia, contiene 61.000 manoscritti, divisi in tre sezioni: l'epistolario del Poeta, gli autografi delle varie opere e l'epistolario di Mariù. Il secondo piano si compone dello studio del poeta, di una biblioteca e di un salottino che porta alla cosidetta Altana, una terrazza coperta con campane, da cui si gode la vista panoramica che il Pascoli spesso decantò.