La fortezza denominata Mont'Alfonso (il cui nome deriva dalla congiunzione del nome del piccolo borgo di Monti già esistente al nome di Alfonso II d'Este che durante una visita nel 1585 la cittadinanza volle dedicargli) rimase di proprietà estense fino al 1805, fortemente voluta dai cittadini e pagata 30.000 scudi in dieci anni, tranne la parentesi napoleonica 1805-1814 in cui entrò a far parte dei beni del demanio del principato di Lucca e Piombino, per poi ritornare di proprietà estense e assumere un ruolo di primo piano della comunità castelnovese.
È interessante ricordare che il 23 giugno del 1578 Marc'Antonio Pasi partì da Ferrara alla volta di Castelnuovo per redigere i progetti definitivi di Mont'Alfonso secondo la credenza il cielo astrale calcolato in tale occasione era il momento propizio alla “gettata” dei disegni della pianta della fortezza per cui Mont'Alfonso come le costruzioni coeve è stato fondato secondo lo studio preliminare di un astrolabio secondo cui l'accordo tra cielo e terra era ritenuto necessario per ottenere i migliori auspici.
A partire dall'Ottocento la fortezza venne adibita a carcere circondariale, ceduta successivamente a privati che hanno utilizzato fabbricati e terreni interni alla cinta muraria con destinazione agricola.
Durante i primi anni del 900 la Fortezza, a causa degli alti costi di manutenzione, fu soggetta ad un progressivo stato di deterioramento e subì un totale crollo dopo il terremoto del 1920. Passò successivamente nelle mani di privati in particolare la famiglia italo scozzese dei Bechelli che ne fece la propria residenza estiva trasformando in una moderna villetta in stile Liberty, l'edificio a destra della Porta Nord. Nel secondo dopoguerra e fino agli anni '60 fu abitata da molte famiglie che lavoravano come contadini i poderi e le vigne al suo interno, ma poi con il definitivo ritorno dei Bechelli in Scozia la Fortezza fu abbandonata.
Nel 1980 ormai in totale stato di abbandono e degrado, l'Amministrazione Provinciale di Lucca procedette all'acquisizione. Nel 2000 è iniziato un cammino di recupero culminato con l'approvazione del masterplan, documento guida dell'intero progetto.
La fortezza di Mont'Alfonso utilizza per i propri fabbisogni esclusivamente energie rinnovabili.
È sede del centro didattico per la documentazione delle fortificazioni della Garfagnana.
È presente un percorso per disabili che circonda l'antica rocca di Monti.