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Castellaccio di Bacciano

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Informazioni

Fondazione: Il complesso fortificato è di origine medioevale
Frazione / Località: S. Romano di Garfagnana, località Villetta
Comprensorio: Garfagnana
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Il complesso fortificato di Bacciano è forse uno dei primi castelli collocati su rilievi in prossimità del fondovalle che costituisce il sistema più antico di difesa della Valle, come altre fortificazioni collocate a breve distanza l'una dall'altra in prossimità del fiume Serchio; la sua funzione era quindi di controllo a piccolo raggio del territorio circostante, del sistema viario e di attraversamento del fiume. Si tratta di un sistema di fortificazioni puntiforme di stretta pertinenza delle signorie locali medioevali, ovvero piccoli potentati fra loro talvolta legati da vincoli di parentela. L'accesso al complesso fortificato avviene attraverso i resti di una porta posta sul lato Sud in corrispondenza della muraglia a strapiombo sul fondovalle del fiume. L'abbandono del complesso avvenuto nel passato e la conseguente trasformazione del sito in terreno agricolo, pur introducendo sostanziali modifiche all'organismo edilizio originario non ha intaccato le strutture in profondità nel terreno che rendono possibile ripercorrere l'andamento del circuito murario e di tutte le strutture interne consentendo un'interessante lettura storica del complesso medioevale.
S. Romano di Garfagnana, località Villetta
Il nucleo di Bacciano è attualmente costituito da un agglomerato di ruderi posto su uno sperone roccioso a guardia del ponte sul Serchio. Sulla porzione sommitale sono presenti i resti di un torrione a pianta quadrangolare irregolare; una sequenza di mura e di fondazione degli edifici e della cortina muraria collegava fra di loro case e strutture militari. La porzione più evidente è costituita dai resti di un'ampia costruzione a due piani, forse l'abitazione del castellano, della quale rimane solo un muro perimetrale addossato alla parete rocciosa che sostituisce una porzione del fabbricato.
Recenti scavi hanno potuto mettere in luce il sito fino ad allora ricoperto da vegetazione infestante e nascosto dal materiale proveniente dai crolli delle strutture e dagli abbattimenti per trasformare l'area in campi terrazzati ad uso agricolo.
Attualmente il toponimo di Bacciano indica un piccolo nucleo di case poco distanti dalla frazione di Villetta, originariamente invece esisteva un centro di maggiore estensione dotato di una chiesa intitolata a San Lorenzo, un convento di suore e un castelletto.
Il castello, assieme alla vicina struttura fortificata della Capriola di cui sopravvivono solo pochi resti, era la sede dei signori di Bacciano, una piccola signoria locale di cui abbiamo le prime notizie certe nel 1065, e che estesero i loro possedimenti e la loro influenza sui territori limitrofi ed in particolare in quello della vicina pievania di Careggine.
La fortificazione faceva parte di un sistema di presidi e di torri di controllo del territorio posti lungo il sistema viario e in particolare le strade lungo l'asse del Serchio e la valle dell'Edron, elemento di penetrazione verso le Alpi Apuane e i castelli delle consorterie alleate poste sul versante versiliese.
Il castello poi, per la sua vicinanza alla via e ai ruderi del ponte medievale che superava il fiume Serchio, sembrò essere l'ideale struttura di vigilanza del passaggio, svolgendo il compito di esazione dei pedaggi.
I ruderi, le ceramiche e i due denari enriciani lucchesi rinvenuti nel corso di recenti scavi archeologici, attestano fra il XI e il XIV secolo l'avvenuto incastellamento dell'area. Sebbene decadute le funzioni militari del castello le strutture rimaste, forse poco più che ruderi, poste sul bordo della strada continuarono a svolgere una qualche funzione di ricovero per i viandanti. Nelle vicinanze esistono ancor oggi le case abbandonate dell'Osteria Nuova, non rimangono però le tracce di una presunta Osteria Vecchia, che avrebbe potuto essere localizzata proprio all'interno dei vecchio casello.
  • NOTINI P., RAGGI P.L., ROSSI G., VANGI M., L'antico Ponte dei Signori di Bacciano, in "La Garfagnana dai Longobardi alla fine della Marca Canossiana", atti del convegno tenuto a Castelnuovo Garfagnana il 9-10 settembre 1995, Modena 1996
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