Il museo racconta, attraverso gli oggetti, la tradizione marinara di Viareggio, l’apporto che la città ha fornito allo sviluppo delle attività legate al mare nell’epoca dell’ultima vela. Prima fra tutte la cantieristica: gli storici cantieri della darsena sono rappresentati dai progetti delle imbarcazioni, dai modellini dei bastimenti e dagli strumenti di lavoro di artigiani, maestri d’ascia‚ calafati‚ segantini‚ fabbri e bozzellai‚ le cui mirabili abilità tecniche hanno contribuito alla realizzazione di stupendi velieri, ammirati in tutto il mondo per grazia ed eleganza degli scafi e per indiscusse doti nautiche. La perizia nella navigazione emerge dalla strumentazione nautica e da parte dell’attrezzatura di bordo che evidenzia, nella successione cronologica, l’evoluzione delle tecniche di navigazione. La conoscenza del mare si manifesta, inoltre, attraverso le capacità sviluppate nell’esplorazione subacquea. Ne sono prova alcuni pioneristici recuperi di profondità, che hanno avuto una tale risonanza da essere considerati, nel tempo, epici. Il museo conserva, ad esempio, i cimeli relativi al ritrovamento negli anni Trenta del relitto dell’Egypt da parte dei leggendari palombari viareggini e il recupero del suo immenso carico di oro e di argento. Il rapporto tra gli uomini e il mare viene illustrata dalle voci dei marittimi, con i loro documenti personali e i documenti di bordo, e degli artisti locali e solo di passaggio, che hanno rappresentato persone e paesaggi ormai scomparsi, appartenuti ad una città che molto deve, ma molto ha dato al mare.