Nel corso dell’XI secolo la piccola chiesa altomedievale già dedicata a Santa Cristina e poi al Battista dovette sembrare agli abitanti di Santa Maria del Giudice insufficiente per le accresciute esigenze della comunità, che stava in quegli anni subendo un notevole sviluppo grazie principalmente all’importanza assunta dalle locali cave di calcare bianco, diffusamente impiegato anche nelle nuove e importanti costruzioni sacre che si andavano allora iniziando. Venne così deciso di costruire una nuova e più ampia chiesa a poche decine di metri dalla vecchia: per il nuovo edificio, che venne dedicato alla madre di Dio, si adottò la pianta a tre navate con unica abside, quest’ultima oggi solo parzialmente visibile perché soffocata da più recenti costruzioni. Tutto l’ordine inferiore esterno venne decorato con una teoria di arcate cieche, riprendendo così il modello del duomo di Pisa ma traducendolo in una versione lucchese in cui le archeggiature sono più ampie ed è assente qualsiasi cenno di bicromia (che sarà invece abbondante, poco meno di un secolo dopo, nella cosiddetta Pieve Vecchia). La datazione dell’edificio non è comunque unanimente accettata, nonostante la presenza al di sopra dell’architrave di facciata di un frammento di trabeazione con le tipiche cornici a ovuli e dentelli - forse un pezzo antico reimpiegato - sul quale è stata incisa un’iscrizione con data: quest’ultima è stata infatti variamente interpretata nel corso del tempo, ma pare che l’ipotesi oggi più accreditata sia quella che assegnerebbe la chiesa al 1086 (nell’iscrizione sarebbe scritto “Transierat Annus M(illesimus) Oct(agesimus) Quintus”, quindi: “trascorso l’anno 1185”). Un’iscrizione del solito tipo e nella medesima posizione verrà replicata nel 1160 sul portale centrale della Pieve Vecchia, a ulteriore dimostrazione del rapporto di dipendenza tra i due edifici. Anche l’architrave del portale della Pieve Nuova presenta del resto un motivo simile a quello che verrà replicato dopo la metà del XII secolo nella Pieve Vecchia, ma nel caso più antico il rilievo con il quale sono condotti i girali vegetali è molto di più che un pallido riflesso di motivi classici e i tralci si dipanano turgidi riempiendo con perizia il campo dell’architrave.
Ulteriore elemento che sarà poi ripreso nella Pieve Vecchia è la generala struttura della facciata, a due ordini di arcate cieche sormontati da un timpano a colonnette architravate.
L’interno della chiesa, a tre navate spartite da colonne con semplici capitelli, è stato modificato nel 1375, come si legge su un’iscrizione presente sulla seconda colonna di sinistra.